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Provincia Autonoma di Trento - Urbanistica

 
 
 
 

Legge provinciale 4 agosto 2015, n. 15, Artt. 28-31: Approvazione del progetto definitivo di variante al piano urbanistico provinciale relativa all'ambito di connessione Corridoio Est e del relativo disegno di legge.

"Approvazione della variante al piano urbanistico provinciale relativa all'ambito di connessione Corridoio Est. Modificazioni della legge provinciale 27 maggio 2008, n. 5"

 

La Giunta provinciale con deliberazione n. 2050 del 20 ottobre 2023 ha approvato il disegno di legge di variante al piano urbanistico provinciale (PUP) relativa all'ambito di connessione Corridoio Est.

Elaborati di Piano:

Documenti della valutazione - Valutazione ambientale strategica
Appendici alla relazione illustrativa
  • Appendice 1
    La fase di consultazione sul documento preliminare e il confronto sulle scelte
    Articolo 28 della l.p. 4 agosto 2015, n. 15
  • Appendice 2
    Supporto specialistico in tema di Mobilità e Infrastrutture di Trasporto nell’ambito della
    redazione della VAS della Variante del Piano Urbanistico Territoriale Provinciale
  • Appendice 3
    Attuazione delle reti per la mobilità
  • Appendice 4
    Adozione del progetto di variante. Depositi, osservazioni, pareri e controdeduzioni
  • Appendice 5
    Documento preliminare, adozione preliminare e seconda adozione della variante al PUP.
    Riepilogo, esiti consultazione preliminare e consultazione articolo 28 e depositi,
    osservazioni, pareri e controdeduzioni articolo 29 della l.p. 4 agosto 2015, n. 15

Nel rispetto dei principi fondamentali del PUP di sostenibilità, sussidiarietà responsabile, integrazione e competitività e in un’ottica di flessibilità, la variante integra l’articolazione delle reti per la mobilità data dal piano vigente, superando la rigida distinzione tra corridoi interni e di accesso, al fine di ampliarne la portata delle previsioni e facilitarne l’attuazione. Si definisce, tramite l’individuazione degli “ambiti di connessione”, un livello intermedio, dotato di consistenza cartografica e normativa, capace di ricomprendere portata e strumenti dei corridoi esistenti. Le peculiarità e le esigenze di connessione dei territori costituiscono il riferimento per la determinazione cartografica di ambiti omogenei rappresentativi di obiettivi territoriali specifici. Le caratteristiche socio-economiche ed ambientali unitamente alle politiche e ai programmi in tema di mobilità ne compongono gli aspetti prevalenti. Coerentemente con le politiche europee di coesione si attribuisce agli ambiti la scala appropriata per la definizione del quadro urbanistico utile alla pianificazione completa dei trasporti, creando al contempo il contesto perché possano essere perseguiti i criteri di adempimento per la condizione abilitante - come definiti dal Regolamento 1060/2021 per l’accesso ai finanziamenti del PO FESR, del Fondo di Sviluppo e Coesione del FSE Plus - attraverso la redazione di un piano provinciale della mobilità per stralcio o la presentazione di una ipotesi progettuale di massima. In entrambi i casi obiettivo degli ambiti è la prefigurazione dell’infrastrutturazione multimodale che massimizza la risposta al fabbisogno di connettività in una logica di rete, dove ciascun intervento programmato deve contribuire positivamente a soddisfare le esigenze di connessione nel loro complesso.
Ne consegue una modifica normativa che individua un nuovo strumento per le reti per la mobilità e ne definisce la metodologia per l’applicazione. La modifica non produce di per sé effetti e non determina previsioni se non con l’approvazione della variante al PUP che attiva lo specifico ambito. La presente variante attiva in via prioritaria e prototipale l’ambito di connessione Corridoio Est, e ne definisce gli obiettivi, al fine di risolvere il tema del collegamento con il Veneto, dei volumi di traffico che interessano la Valsugana e delle esigenze di connessione che esprimono i territori in esso ricompresi. La coerenza con gli obiettivi assunti è il parametro rispetto al quale misurare la risposta al fabbisogno di connettività dell’ambito: gli obiettivi sono da perseguire complessivamente ed in via unitaria; l'applicazione disgiunta degli stessi rappresenta, infatti, un contrasto con il metodo definito. La variante introduce la definizione di un metodo per la costruzione del rapporto tra le tematiche da considerare nella definizione di strategie e azioni condivise. La traduzione operativa del metodo è rappresentata dai criteri di valutazione delle alternative che consentono la previsione dello scenario che ammette la soluzione infrastrutturale intermodale che massimizza la risposta al fabbisogno di connettività nel rispetto di quanto definito per le componenti ambientali, tecniche ed economiche. La variante al PUP introduce una fase partecipativa che viene resa obbligatoria per legge al fine di rendere possibile lo sviluppo attuativo degli obiettivi del PUP e l’avvio della pianificazione subordinata. Il metodo sotteso all’ambito di connessione fornisce la struttura attraverso cui condurre la fase di partecipazione, che ha lo scopo di far emergere e identificare le esigenze e le aspettative dei territori, e di tradurle in indirizzi per la pianificazione subordinata attraverso la definizione condivisa delle variabili e delle pesature.

 

 

 
Link alla deliberazione della Giunta provinciale:
 
 
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